Goethe quando ha toccato per la prima volta il suolo siciliano deve aver avuto delle emozioni grandissime; le sue sensazioni mentre la nave si approssimava al porto devono aver invaso tutto il suo corpo e il profumo dell'isola al suo rientro deve avergli ispirato la famosa frase: "l'Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell'anima".
In Sicilia i ritmi vengono ancora dettati dalla natura ed in questo sito si vuole approfondire la bellezza di alcune località dove il mare ha il colore dello zaffiro e la pietra, con le sue linee curve - maschere e putti, prende forma nell'espressione del Barocco siciliano.....e il vento diventa musica!!!
In Itallia, dove è conservato il 70% dell'arte mondiale, risalta l'inno al fasto e all'opulenza del tardo barocco del Val di Noto. Il nostro e' un invito a percorere e scoprire il cuore segreto ed incontaminato della Sicilia Orientale, la provincia babba (cioè semplice/naif come la chiamava Sciascia), attraverso località che per l'occasione vengono presentate al massimo delle loro bellezze e gustare totalmente lo splendore delle Costiere ancora oggi in gran parte incontaminate.
Dal giugno del 2002, a Budapest durante i lavori della 26° sessione del Comitato Scientifico Internazionale, avviene il riconoscimento dell'UNESCO dell'area del "Val di Noto" nella "Lista del patrimonio dell'Umanita'". Il termine "Val di Noto" definisce un'area geografica nella Sicilia sud-orientale, estesa dalla riva sinistra del fiume Salso a Capo Passero, con confini segnati da Enna, San Filippo d'Agira, Catania e Noto. Tale denominazione deriva dal periodo di dominazione araba, quando l'isola venne divisa in tre aree amministrative chiamate Valli: il Val Demone con capoluogo Messina, il Vallo di Mazara, con capoluogo Mazzare e poi Palermo, ed infine il Vallo di Noto, con capoluogo Noto e poi Catania.
I comuni del Val di Noto inseriti nella lista sono otto: Noto, Palazzolo Acreide, Scicli, Modica, Ragusa, Militello Val di Catania, Caltagirone, Catania.
Ecco le tre motivazioni che hanno portato all'inserimento del Val di Noto tra i siti più importanti del mondo:
* sono un'eccezionale testimonianza dell'arte e dell'architettura del tardo Barocco;
* rappresentano il culmine e l'ultima fioritura del Barocco europeo;
* la qualità di questo patrimonio è risaltata anche dall'omogeneità, causata dalla contemporanea ricostruzione delle città;
News 2015!!!
Il Segretariato Generale del Coordinamento e relazioni internazionale – Uffici Unesco – del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha inviato ai sindaci dei Comuni di Ragusa, Noto, Scicli, Catania, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, una nota con cui ha trasmesso la “Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale” del sito iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO “Val di Noto” adottata con Decisione 39 COM 8E in occasione del 39° Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolto a Bonn.
Nella parte iniziale dell’importante documento si specifica che le otto città tardo barocche del Val di Noto localizzate nella Sicilia sud-orientale (Ragusa, Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzo Acreide e Scicli) riflettono la ricostruzione post-sismica del terremoto del 1693 che devastò la il Sud-Est siciliano e che le stesse rappresentano la più alta espressione di Arte tardo barocca.
Le stesse città tardo barocche del “Val di Noto”, si afferma inoltre nella “Dichiarazione”, rappresentano l’eccezionale testimonianza del genio dell’arte e dell’architettura tardo barocca. Diversi i criteri che hanno portato l’apposito Comitato a dichiarare l’Eccezionale Valore Universale del sito del “Val di Noto” iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Le città tardo barocche del Val di Noto, si legge infatti nel documento, presentano un’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura tardo barocca che si trova omogeneamente (sia geograficamente che cronologicamente) in tutta la regione Sud-Est siciliano e sono l’espressione di Valore Universale grazie ad alcuni requisiti architettonici ed urbanistici, risultati ottenuti, appunto, dopo il terremoto del 1693. Il terribile sisma ha creato infatti un rinnovamento artistico architettonico e antisismico delle singole realtà territoriali, che presentano una notevole omogeneità delle costruzioni e piante della città molto simili per le 8 città barocche.
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