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Dove la natura si fonde con il mito, il vulcano con il mare, la memoria con il racconto. 
L’Area marina protetta “Isole Ciclopi” si estende per la maggior parte nel territorio di Aci Trezza (Catania) per una piccola porzione, in un incantevole proscenio naturale sormontato dal maestoso profilo dell’Etna. Istituita nel 1989 e regolamentata dal D.M. del 24/11/2004, la riserva copre una superficie pari a 623 ettari e si estende da Punta Aguzza a Capo Molini. Il cuore dell’area protetta, di fronte all’animato paesino di Aci Trezza, è un piccolo arcipelago composto dall’Isola Lachea, dal Faraglione grande e Faraglione piccolo e da altri quattro grandi scogli disposti ad arco. La gestione è affidata al Consorzio “Isole dei Ciclopi”, costituito fra il Cutgana (Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agroecosistemi) dell’Università di Catania ed il comune di Accastello.
Le aree della riserva
Come in tutti i luoghi dove la natura è tutelata, occorre osservare alcune semplici regole di comportamento necessarie per mantenere inalterato il patrimonio ambientale di cui siamo custodi per trasmetterlo integro alle generazioni future. L’area è suddivisa in tre zone a differente grado di protezione: la zone “C” di riserva parziale, la zona “B” di riserva generale e la zone “A” di riserva integrale. Nelle prime due si può liberamente navigare e fare il bagno, mentre per pesca sportiva ed immersioni è necessario richiedere il regolamento all’ente gestore. Nella zona “A” è consentita la balneazione in apposite aree e si può effettuare la visita guidata dell’Isola Lachea.
 
 
 
Attività ricreative 
Con le scuole di immersione e i diving center, operanti nell’AMP, gli amanti del mondo sommerso potranno visitare un ambiente marino di incompatibile bellezza, lasciandosi cullare dai ritmi rilassanti dello snorkeling, che prevede brevi apnee con maschera e pinne, oppure avventurandosi in immersioni più impegnative, alla scoperta della fauna ittica e delle meraviglie archeologiche custodite sott’acqua. Per quanti non hanno voglia, oppure non sono in grado di immergersi l’Area Marina ha messo in acqua il battello dalla chiglia trasparente sospinto da motori elettrici, che condurrà alla scoperta, grazie all’aiuto di esperti biologi marini, delle bellezze dei fondali dei Ciclopi. Si può, inoltre, partecipare a vere e proprie battute di pesca, pensate ad hoc per chi desidera vivere a stretto contatto con il mare e la natura, le splendide emozioni di un mestiere antico, alla riscoperta delle arti e tradizioni della Riviera dei Ciclopi. Il servizio di pescaturismo, attivo già da anni con ottimi risultati di partecipazione e gradimento, consente a chiunque di imbarcarsi con i pescatori professionisti e condividere con loro una giornata di pesca, in uno scenario suggestivo fatto di quiete, di profumi e di colori intensi del mediterraneo.
Uno sguardo sott’acqua
La natura dei fondali è essenzialmente rocciosa. Il nero basalto si spinge sino a 50 metri di profondità, in alcuni tratti alternato ad estese lingue di sabbia. La costa si presenta per un ampio tratto particolarmente frastagliata e ricca di anfratti. Secche e piccoli canyon. Habitat ideale per ospitare una grande varietà di forme viventi. Flora e fauna partecipano di questa straordinaria complessità ecologica, mutando gli scenari a seconda della natura del substrato: le specie animali che popolano lo specchio d’acqua della riserva sono numerosissime, rappresentano la quasi totalità dei gruppi animali marini del Mediterraneo, ed egualmente varia è la popolazione vegetale. Nelle acque dei Ciclopi, ad esempio, vive la maggior parte delle alghe note per il Mare nostrum, tra cui anche alcune forme rare ed endemiche. Ammirare questo stupefacente ecosistema non è difficile: sette itinerari subacquei di differente difficoltà sono stati studiati per apprezzare la ricchezza naturalistica dei fondali; uno, invece, si rivolge a coloro che alla conoscenza della natura vogliono abbinare quella della storia di questi luoghi (accompagnati da personale specializzato, i sommozzatori possono percorrere l’itinerario archeologico ufficiale dell’AMP, in cui è possibile ammirare otto ancore risalenti a varie epoche).
 
 
 
 
Quattro passi nella riserva. 
Nel piccolo arcipelago dei Ciclopi, dal 1998 Riserva Naturale Integrale, si sono perfettamente ambientate numerose varietà di piante. E’ possibile osservare. Accanto alle specie introdotte a scopo ornamentale, la significativa presenza di alcuni endemismi, quali l’eliotropio e la carlina raggio d’oro, tipici della Sicilia e dell’Italia meridionale. Oltre a numerose specie di invertebrati, che hanno sviluppato una buona resistenza alle particolari condizioni ambientali del luogo, vivono uccelli, roditori e rettili: tra quest’ultimi la lucertola Podarcis sicula ciclopica che, isolata dalle “cugine” della terraferma da lungo tempo, si è evoluta e differenziata da esse. Presenti in ingente quantità, in tutta l’area trezzota, i fossili d’età quaternaria, che consentono di ricostruire la complessa storia geo-ecologica dell’Area Marina Protetta. 
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Web www.costierabarocca.it
 
 
 
 
 
 
 
Un po’ di storia. 
Sulla base di recenti indagini archeologiche, si suppone che l’Isola Lachea sia stata abitata fin dall’epoca preistorica e frequentata abitualmente durante l’età tardo romana e bizantina. Appartenente per secoli alla Segrezia acese, un ufficio che amministrava determinati beni per conto della Corona, l’Isola Lachea, anticamente assegnata alla città di Aci (l’odierna Acireale), verso la fine dei seicento passò, insieme con la circostante terraferma, sotto il controllo dei principi Raggio, i quali edificarono Acitrezza. Nel 1828, l’arcipelago dei Ciclopi fu inglobato territorialmente nel comune di Accastello, ma l’isola e le sue pertinenze restarono ancora di proprietà della Segrezia acese e dei suoi amministratori, passando in seguito nel patrimonio della famiglia Gravina. Uno di questi cedette, infine, a titolo gratuito i diritto d’uso dell’isola e dei sette scogli adiacenti all’Università di Catania, perché vi venissero condotti sturi scientifici e sperimentali. La proclamazione dell’Isola Lachea e dei Faraglioni dei Ciclopi quale Riserva Naturale Integrale ha inaugurato un nuovo corso all’insegna del ritrovato interesse verso questo straordinario ambiente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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