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Il Barocco a Ispica - Palazzo Bruno di Belmonte
 
 
 
 
 
 
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Il Pallazzo Bruno di Belmonte, dell'architetto Ernesto Basile (Palermo 1857-1932),  appartiene al XIX sec. ed è il palazzo in stile liberty piu' importante della provincia di Ragusa. 
 
Si notano le sue imponenti dimensioni ed assetto, che torreggiano come fosse un castello. Si presenta così Palazzo Bruno di Belmonte a chi, catturato dall'imponenza dei volumi di memoria quattrocentesca, con i quali la struttura padroneggia nelle vedute panoramiche della città, si avvicina per scoprirne dettagli, minuzie, per capire con quale grazia e delicatezza la decorazione alleggerisca e permei di movimento la massa muraria, così come lo stile liberty prevede.
Quando, però, l'osservazione diventa più attenta e si vanno a cercare motivi e retroscena di tali scelte stilistiche, si percepisce come la maestosità della struttura ed i dettagli decorativi ad essa abbinati raccontino le inquietudini, le ansie, la microstoria di una corrente artistica e di un artista che cerca di conciliare il nuovo con la tradizione, come pure le ansie e le inquietudini di una famiglia, anzi della famiglia che lo costruì per fermare il tempo l l'esodo dei propri figli verso nuovi orizzonti.
A livello artistico, infatti, il palazzo si caratterizza come uno dei tentativi dell'architetto Basile di avvicinarsi al liberty, cioè a quel gusto figurativo che si diffuse all'inizio del Novecento in tutta Europa come art nouveau. 
 
Ma ad un esame più attento si percepisce che Palazzo Bruno di Belmonte non è solo art nouveau: gli elementi del liberty vengono messi in simbiosi con "elementi della lezione gotica", come li definisce Matteo Carnalivari, elementi che vengono addirittura marcati in senso medievale ed ai quali viene conferito uno spessore aristocratico. 
 
Il palazzo rappresenta, quindi, il segno tangibile di un tentativo dell'onorevole Pietro Bruno di Belmonte (1854-1921) di fermare, dentro una dimora in grado di saturare ogni ambizione di prestigio, la nuova generazione sfuggente verso altri richiami, di ripristinare la compattezza di un gruppo familiare intersecando le
palazzo bruno di belmonte
 
 
 
 
 
 
fondamenta della nuova struttura con le radici della terra che aveva loro assicurato solidità; rappresenta cioè una "inutile gabbia di volatili prestigiosi", costruita per rimanere deserta e del resto mai completamente abitata. Oggi e' la sede del Comune.   
 
Nell'interno, nella scala d'accesso al primo piano, è stata realizzta un'inferriata in ferro battuto (1981-82), che riprende motivi decorativi floreali. L'opera è stata eseguita dai fabbri Giuseppe e Lino Donzella. (Per  concessione Giuseppina Franzò - ed. 2005 Comune di Ispica "Hyspicaefundus").  
 
CURIOSITA'  
Il terreno di mq. 1745 fu pagato 4.300 lire. Atto per l'acquisto costato 300 lire. Furono spese 7.402,45 lire per l'estirpazione, l'intaglio ed il trasporto con carri della pietra che giungeva principalmente da Comiso e dall'altopiano di Modica. Costo complessivo del palazzo 344.520,84 lire. I lavori impegnarono tutta la manovalanza e le maestranze disponibili nella zona.
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