Salvo Monica
Sculture:
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Salvo Monica (Ispica, 4 settembre 1917 — Siracusa, 7 febbraio 2008) è stato uno scultore italiano.
Cultore di filosofie etico-religioso-spirituali, seguace della Antroposofia di Rudolf Steiner, dopo aver conseguito la maturità artistica ha frequentato la Scuola d'Arte della Medaglia di Roma e, nello stesso periodo, il corso di nudo presso l'Accademia di San Luca.
Ritornato in Sicilia dopo la guerra, nella quale ha speso più di cinque anni, dal 1944 al 1950 ha insegnato Scultura e Disegno presso la Scuola Statale d'Arte di Siracusa e poi, fino al 1978, Educazione Artistica nelle Scuole Medie Statali.
Le sue opere danno lustro a tante città della Sicilia Orientale. Sue sono le sculture che si trovano lungo la facciata del Banco di Sicilia di Siracusa, nella chiesa del Seminario di Catania, all’ingresso dell’Ospedale Santa Marta di Catania, in piazza Maria Josè a Ispica, nel museo di Noto ed in quello di Recanati, nel Chiostro del Convento San Giovanni a Siracusa e all’interno di Palazzo Bruno di Ispica, nel Cimitero di Ispica.
Vanta una serie di opere grafiche sui Vangeli, che volevano essere e sono state il suo canto del cigno, di docente, di scultore e di poeta.
Pretendere di schematizzare l’opera di Salvo Monica in una breve testimonianza di maniera sarebbe solo una mera presunzione. Sessanta anni circa di vita artistica non si possono liquidare in poche battute magari intrise di inevitabile retorica.
Un fatto è certo: la straordinaria personalità umana di questo grande artista, figlio della terra di Sicilia sanguigna ma generosa, non può essere scissa con un colpo teorico di spada; di qua lo scultore, di là il poeta (e viceversa). Perché quando Monica scolpisce fa poesia, e quando verseggia diventa scultore dei suoi versi, assai spesso martellati e martellanti nella stessa guisa in cui la pietra o la pagina martellano il suo spirito.
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pensieri e ricordi
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