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Tonnara dell'Orsa 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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  • Tonnara dell'Orsa
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    La concessione per la Tonnara dell'Orsa fu data da re Ludovico di Sicilia a Corrado de Castellis nel 1344. Nel 1382 pervenne al Monastero dei Benedettini di San Martino delle Scale e fece parte dell'immenso patrimonio dei frati per quasi cinque secoli. Nel 1569 il malfaraggio venne ingrandito e restaurato, assumendo l'aspetto attuale e inglobando la Torre trecentesca.  
    Il baglio ha pianta quadrata, con un cortile interno cinto fra spesse mura. Si perviene all'interno attraverso un arco ogivale, l'ingresso principale, che un tempo era chiuso da un cancello. Subito sulla destra dell'ingresso c'è un palazzetto a due elevazioni: al piano terra c'erano i magazzini e le stanze di lavoro, al piano superiore l'abitazione del rais.  
    Sulla sinistra ancora stanze da lavoro e la taverna; tutti gli ambienti hanno caratteristiche volte a botte in pietra. Nell'angolo più vicino al mare, a chiudere la cinta muraria, si staglia la torre, a due elevazioni e pianta quadrata. La sostengono agli angoli dei grossi costoloni che s'interrompono all'altezza del marcapiano.  
    La Torre, che fungeva da punto d'avvistamento a protezione della Tonnara, nel XVIII secolo fu inserita nel programma ufficiale di avvistamento che comprendeva l'intera costa dell'isola. A sinistra della Torre si trova un grande locale con archi rampanti, la trizzana, dove venivano ricoverate le barche.  
    Nel muro di traverso è stato ricostruito l'appendituri che serviva per appendere i tonni dopo l'eviscerazione. Ancora oltre troviamo una Cappella, piccola costruzione quadrata dedicata alla Vergine, e, infine, il rivelino, anch'esso a pianta quadrata, dal quale si controllavano i movimenti nell'entroterra, con camminamento, feritoie e caditoie. Adiacente a questo torrino si può osservare il sistema di raccolta delle acque, con pozzo e cisterna, il lavatoio e il forno.  
    La posizione della Tonnara dell'Orsa non fu mai fortunata per via della vicinanza di altre tonnare che intercettavano i tonni. Nei secoli i Benedettini la diedero in gestione a diversi privati, e alcune volte tentarono la gestione diretta con scarsissime fortune.  
    All'inizio del Novecento venne abbandonata definitivamente. La Tonnara è stata restaurata anni fa con un intervento della Soprintendenza di Palermo.  
    Nonostante le tante iniziative promosse, soprattutto da Salvalarte Sicilia, non c'è ancora chiarezza sulla futura gestione del monumento.  
    Se si va avanti con l'attuale irresponsabilità questo straordinario patrimonio rischia di ritornare nell'oblio e nel degrado.  
    Restiamo convinti che la Tonnara possa, invece, ospitare un polo tecnico, scientifico e culturale per la promozione e la diffusione dei temi legati al mare e alla tutela del suo patrimonio naturale e archeologico.
     
     
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