Al centro del rilievo vi è una figura di guerriero con lorica, tunica e paludamentum, al fianco una corta spada, protende col braccio destro una patera in atto di libagione; la figura accanto, con lungo mantello, rappresenta probabilmente il sacerdote; a lato dell’area sacrificale tre figure di giovani serventi del sacerdote.La scena di destra rappresenta due personaggi sdraiati su una kliné ed appoggiati col gomito sinistro su due cuscini, in basso una figura di servitore. Enorme è l’importanza storico-archeologico di questi rovinati bassorilievi, così descritti dal prof. L. Bernabò Brea:La raffigurazione si riferisce al culto dei defunti ma l’interesse particolarissimo del bassorilievo sta nella fusione di motivi greci e romani e in particolare “di un motivo artistico eminentemente romano al servizio di un concetto religioso essenzialmente greco”.La datazione del bassorilievo è fissata dal Bernabò Brea nella prima metà del I sec. a.C.
All’interno della latomia, oltre ai detti incavi dove stanno le stele votive, si incontrano, sia a destra che a sinistra, ipogei e loculi cristiani d’ogni genere. In queste sepolture, in gran parte dissepolte e scoperte da Judica, si rinvennero corredi funerari e diverse interessanti iscrizioni. Fra le tante sepolture, piccole e grandi, rovinate o ancora ben conservate, da visitare quella in cui Scuderi rinvenne l’ “iscrizione di Eutike”, caratterizzata da un armonioso arcosolio monosomo. Seguono diversi interessanti ipogei che si sviluppano talora in piani sovrapposti. La più importante di queste catacombe, come evidenzia L. Bernabò Brea, è la seconda dell’ordine superiore che rappresenta una finitezza ed una accuratezza di lavorazione molto maggiore di tutte le altre. E’ caratterizzata da un bell’ingresso architettonico ed all’interno da tombe a “tugurium” (a baldacchino) con raffinati intagli. Interessante è, altresì, la vasta catacomba che si sviluppa su diversi piani e che presenta sepolture adiacenti in serie, numerosi arcosoli polisomi e belle tombe a baldacchino.
L’Intagliata, al contrario dell’Intagliatella, si allunga su un piano circolare delimitato da alte pareti rocciose su cui si aprono ipogei cristiani.
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