Area archeologica - Teatro Greco
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Sembra sia stato edificato, assieme all’attiguo Bouleuterion, negli anni della monarchia di Gerone II, a metà del II sec. a.C. Ma diversi archeologi attribuiscono la costruzione al periodo tardo-ellenistico, intorno alla metà del II sec. a.C. Il teatro non è scavato nella roccia, come quello siracusano, ma è adagiato su un pendio naturale opportunamente preparato con pietrame a secco su cui poggiano, sovrapponendosi, i blocchi delle gradinate. Queste, secondo i canoni dell’antichità classica, guardano a settentrione.
Il “koilon” (cavea) è composto da nove cunei, di diverse dimensioni, separati da otto scalette. Lo Iudica ricostruì dodici fila di sedili, ma è probabile che nella parte centrale i gradini potessero essere molto più numerosi.
Nei cunei laterali, invece, lo sviluppo dei gradini era limitato dai rispettivi muri di sostegno.Ogni gradino è normalmente alto 27 cm e largo 74 cm di cui 34 cm destinati a sedile e 40 cm a pedana. Nella parte alta del settimo cuneo si apre una stretta galleria che conduce al bouleuterion. Non si sa quando né perché fu scavata; forse per unire rapidamente e “privatamente” il teatro, assise popolare, con il luogo in cui si riuniva la “boulé”, il senato, oppure per accedere direttamente dall’ “agorà”, che si apriva davanti al bouleuterion, al teatro.
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L’orchestra, spazio in cui durante le rappresentazioni teatrali si muoveva il coro, è di forma semi-circolare. E’ questo un fatto singolare dal momento che tutti gli altri teatri greci hanno l’orchestra di forma circolare. Così la scena anziché sorgere al limite dell’area circolare è molto più avanzata, con la fronte proprio sul diametro dell’orchestra. Il basamento del proscenio, oggi visibile, è costituito da un filare di grossi blocchi di pietra su cui si notano gli incavi per grappe, a forma di L, destinati a fissare gli elementi superiori del loggiato consistente, probabilmente, in otto colonne o otto pilastri.
La scena, con pavimento ligneo, aveva una profondità di circa 3 m ed era chiuso da un muro.Le ridotte dimensioni del teatro, la gradinata asimmetrica, la compressione della scena, si possono spiegare solo col fatto che probabilmente il complesso teatro-bouleuterion venne costruito in un’area urbana centrale, già edificata ed angusta e già delimitata dall’ “agorà”, dal decumano, dalla porta monumentale d’accesso alle latomie.Il teatro, in età romano-imperiale, subì delle modifiche; venne costruita una nuova scena più avanzata di m 2.20 che ridusse vieppiù lo spazio dell’orchestra.
Il “pulpitum” è tuttora visibile e si individua in un filare di blocchi che presenta, in simmetria, due nicchie incavate. Un altro filare si sovrappone a questo sicché la scena si elevava a circa m 1.20 e si estendeva fino al muro di fondo dalla scena greca. In quello stesso periodo si pavimentò l’area dell’orchestra con lastre levigate in pietra, ancora in situ, e si edificò il chioschetto con l’elevato in legname di cui rimane il basamento in pietra.In epoca bizantina, a testimonianza anche di una grave decadenza della cittadina, sull’area di parte della scena venne impiantato un edificio per la lavorazione del grano. Il ritrovamento di grosse macine e la presenza di una gran quantità di silos testimoniano tale trasformazione
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