chiesa san paolo

Le parti più pregevoli sono la facciata in stile barocco e la raffinatissima sagrestia (dove si trovano oltre ad un prezioso “cassarizzo” scolpito nel 1778 da Giovanni Torrisi di Catania e Gaetano Rametta di Siracusa, anche quattro grandi armadi, a due a due simili, con sedie “boffetti”, inginocchiatoi, cassapanche, e quattro portiere che in alto incorniciano delle pregevoli tele).

Attribuita a Vincenzo Sinatra (1707-1787), vissuto all'ombra del grande architetto barocco Rosario Gagliardi.

La chiesa era in parte perfezionata nel 1657 allorché vi si trasferì la statua di S. Paolo; nel 1663 fu promossa sacramentale “ad quinquennium” e nel 1669 fu dichiarata sacramentale “in perpetuum”.

La maestosa chiesa di San Paolo riprende il tema, caro all'archietettura religiosa del Settecento siciliano, della facciata - torre con tre elementi spaziali sovrapposti di cui quello inferiore assolve la funzione di accogliere i fedeli nell'ampio atrio-portico e quello superiore di contenere l'alloggiamento per le campane.

La scalinata d'accesso il 29 giugno diventa il teatro di una delle più importanti festività cittadine: la festa di S. Paolo, eletto patrono della città nel 1688. Gli uomini di Palazzolo Acredie portano la vara di San Paolo e la devozione popolare diventa festa di colori che anima le strade. I piu' grandicelli raccolgono gli nzareddi multicolori, lanciati dalla sommità della chiesa.

Neonati nudi fra le braccia di uomini nerboruti, toccano le pieghe delle vesti del santo, perchè basta quel mero contatto perchè egli li benedica e li protegga. Inoltre, va ricordato che San Paolo è il santo che protegge dai morsi dei serpenti e propizia il raccolto.

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