Oltrepassati i ruderi dell'antica chiesa dell'Annunziata, il sentiero volge a sinistra e scende, conducendo sui degradanti costoni rocciosi settentrionali della Forza, sormonati in alcuni tratti dai resti di antiche mura del castello. Mentre dalla parte opposta fanno da cornice ripide pareti cinerine del ramo principale di Cava Ispica, foracchiate da un discreto numero di ipogei e tombe preistoriche a grotticelle artificiali, alcune con i prospetti franati, - é nota un pò più a valle la necropoli preistorica di Scalaricotta-, qui, invece, si aprono 27 grotte, con pianta più o meno regolare. Le predette grotte della Forza, come pure quelle esterne, presentano di fuori ingegnosi sistemi di canalizzazione per il controllo delle acque e degli incavi equidistanti per travi di tetti di avancorpi in elevato.
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Al loro interno invece si possono notare : buchi-sfiatatoi (sul tetto o alle pareti), lucernai, mangiatoie, anelli per la ferma di animali, mensole grandi e piccole per la posa di vivande od altro, sistemi di canalizzazione per la raccolta e il drenaggio delle acque. L'attuale loro conformazione é il risultato di plurisecolari adattamenti funzionali alle esigenze di occupazione del sito nelle varie epoche, é da segnalare infine un'imponente scala rupestre visibile nel medesimo lato settentrionale della Forza prima di arrivare alla Scuderia. Essa pare avesse un ruolo importante nella viabilità interna del castello.
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