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Gli Itinerari a Ispica
 
 
 
catacombe san marco 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Parco della Forza 
E' stato recentemente costituito il Parco archeologico della Forza (tel. 0932-951133), che ha un'estensione di circa tre ettari (si allunga per tredici chilometritra Ispica e Modica) e racchiude sepolcri della bassa Cava d'Ispica. Il parco racchiude l'antico quartiere medievale diroccato della vecchia Ispica, distrutto dal terremoto del 1693. 
 
La visita e' d'obbligo iniziarla uscendo da Ispica, dalla parte della chiesa dei Carmelitani lungo la cosiddetta "Barriera", tutta a curve strette. 
 
parco forza 
 
Si ha in questo modo una visione bellissima dello sperone di roccia dove sorgeva il "Fortilitium", una fortezza naturale abitata fin dai tempi piu' antichi per la sua strategica posizione, e di una miriade di grotte un tempo abitate.  
 
 
Cava d'Ispica 
Il tavolato calcareo ibleo è fittamente inciso, da una miriade di valli e profonde gole, chiamate "cave", molte delle quali hanno le pareti a picco. 
 
La piu' spettacolare e interessante è sicuramente la Cava d'Ispica, sia per i paesaggi selvaggi e pittoreschi, sia per le moltepilci tracce dei vari stadi evolutivi dell'uomo attraverso i secoli, dall'eneolitico fino ai tempi molto vicini a noi. 
 
 
 
cava d’Ispica 
 
 
Essa si prolunga da N.W. a S.E. per circa 13 Km. nel territorio dei comini di Modica, Ispica ed in parte in quello di Rosolini e per l'aspetto spettacolare è certamente uno dei piu' famosi dell'attrattiva storico-archeologica della Sicilia. 
 
In realtà è una vera Mecca per archeologi e paleontologi. Seguendo le indicazioni per il Parco della Forza di Ispica, la si può percorrere tutta a piedi, incontrndo tombe neolitiche, abitazioni trogloditiche, catacombe paleocristiane e santuari rupestri. 
 
A Spaccaforno (Ispicaefundus), progressivamente abbandonata dopo il terremoto del 1693, prima del sisma vivevano ben settemila persone: duemila nella cittadella fortificata della rupe e oltre cinquemila nelle grotte di cui la Cava è costellata.  
 
Gli insediamenti piu' notevoli sono: le grotte di S. Nicola o di S. Maria e la Larderia, catacombe del V secolo.  
 
Centoscale 
Alle Centoscale vi si giunge dopo aver lasciato alle spalle il Museo-antiquarium e oltrepassato alcune grotte con mangiatoie. E' verosibilmente un profondo pozzo per acqua, che scende nella roccia per 60 metri fino a giungere sotto il livello del fiume. 
 
Scavato internamente nella roccia, si apre sul lato settentrionale del Parco Forza, ha una sezione rettangolare a piano inclinato, con circa 250 gradini. 
 
centoscale 
 
Nella parte destra del suo tratto superiore si aprono due finestrelle, intagliate nella roccia, per luce e presa d'aria, una singolare tipologia presenta quella posta piu' in basso della prima, preceduta da un breve cunicolo con pianta a S. Ancora e piu' in basso si aprono altri due cunicoli, posti alla stessa profondità, uno a destra e uno a sinistra; mentre un ultimo cunicolo, sul lato destro e alla fine del Centoscale, è collegato con una cisterna. 
 
A tutt'oggi non si sa con esattezza quando quest'opera cosi' imponente sia stata realizzata. Secondo le ultime ricerche comunque si pensa che si tratti del  XII secolo. 
 
Mulino ad acqua del castello Marchionale 
Nel cuore della zona archeologica di Cava d'Ispica c'è un vecchio mulino dove il tempo sembra essersi fermato. Molto verosimilmente il mulino ad acqua serviva per la lavorazione del grano della famiglia Statella (famiglia storica della nobiltà siciliana, che è stata fra le protagoniste delle frequenti lotte feudali nell'isola sotto il dominio aragonese). Sono notevoli i brani di fortificazioni del 400 e del 500, del castello degli Statella, con pavimenti policromi, del palazzo Marchionale. 
 
ruderi del castello Marchionale 
 
E' ancora ben visibile il percorso dell'acqua che dal castello degli Statella lungo la sommità delle mura scendeva per alimentare la "favara" ed il mulino. 
 
condotta acqua 
 
 
ex Chiesa della Sciabica 
L’ex Chiesa della Sciabica, riaperta al pubblico nel 2007 dopo un lungo periodo di lavori di restauro e ristrutturazione, ha ospitato una “esposizione straordinaria” di argenti, arredi e paramenti sacri di proprietà delle Chiese della Madonna del Carmelo, della SS. Annunziata e di S. Maria Maggiore. Questo magnifico monumento, costruito come oratorio per la Congregazione dei gesuiti ed utilizzato per le celebrazioni delle messe domenicali, cessò di essere luogo di culto alla fine dell’ottocento; al suo interno, presenta tre volte a capriate di grande valore artistico e storico, con pregiate decorazioni risalenti al XVI secolo. 
Di fianco l'entrata è stata restaurata anche la "Ruota degli Innocenti (indesiderati)" che anticamente serviva ad accogliere l'infanzia abbandonata. 
ex Chiesa della Sciabica
 
ruota degli innocenti
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Web www.costierabarocca.it
 
 
 
 
 
 
entrata mulino 
 
Sul portale del "mulino ad acqua" è incisa una frase in volgare del seicento siciliano. 
 
 
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