IL BAROCCO:
Chiesa di S. Maria la Nova
LA COSTA:
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In uno dei piu' antichi e integri quartieri della città si trova la Chiesa di S. Maria la Nova, il cui imponente prospetto, in stile neoclassico, è una ricostruzione del 1816 sulle piu' antiche strutture del XV - XVII sec.
E' uno degli edifici religiosi più importanti di Scicli e segna il passaggio dallo stile barocco, che aveva improntato di sè tutta la città, allo stile neoclassico.
Nel 1642 cominciò la fase costruttiva grazie all'eredità lasciata da Pietro di Lorenzo Busacca; dopo vicende costruttive assai complesse durate tre secoli, solo nel 1694, si avvia la nuova fase di ricostruzione che durò fino al 1857, data di riapertura al culto della chiesa.
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Il prospetto ampio ed imponente, presenta il motivo della facciata-campanile articolata su tre ordini, di cui l'ultimo accoglie la cella campanaria.
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L'impianto monumentale a tre navate si sviluppa attorno ad un'ampia navata centrale e sei cappelle (tre per ogni lato) concluse da cupole emisferiche.
L'interno decorato da stucchi conserva al terzo altare della navata centrale Gesù risorto, statua lignea attribuita a Benedetto Civiletti: all'altare maggiore la Natività della Vergine di Sebastiano Conca.
Al terzo altare della navata sinistra la Madonna della Neve statua marmorea di scuola gaginesca (1496); al secondo altare la Madonna della Pietà, statua in legno di cipresso di probabile origine bizantina.
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Cristo Risorto: ‘U Gioia
E' il nome che viene dato dagli Sciclitani a Cristo Risorto durante i festeggiamenti pasquali. Il Sacro Simulacro (opera attribuita a G. Civiletti), viene portato in processione a spalla da tanti giovani ed innalzato spesse volte al grido di "Gioia!". La processione dura dalla mattina sino a tarda sera ed attraversa tutte le strade del centro cittadino. Prima del Simulacro di Cristo Risorto viene portato in processione lo "Stendardo", ovvero una pesantissima bandiera che rappresenta la vittoria del Risorto sulla Morte. La festa di Pasqua è molto sentita dai fedeli sciclitani. Il Gioia è diventato quasi il simbolo di Scicli, così come la musica che le bande cittadine eseguono durante i suoi "Giri" per la città: l'Inno per il Gioia viene detto "Busacca", dal nome di un benefattore sciclitano del Settecento.
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