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Il Barocco a Noto - Chiesa Madonna del Carmine e Convento
 
 
 
 
 
 
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Abbandonando il Corso Vittorio Emanuele è importante visitare i monumenti barocchi posti nell'estrema zona bassa del centro storico netino cominciando dallo stupendo complesso monastico dei Carmelitani, comprendente la Chiesa del Carmine e l'attiguo Convento. 
 
Scendendo dalla Via Ruggero Settimo posta di fronte alla Chiesa di San Michele (per chi proviene dal Corso Vittorio Emanuele) o salendo dalla Via Amerigo Vespucci (per chi proviene dalla Via Aurispa), giungiamo presso il tratto finale della Via Ducezio.
Da qui raggiungiamo la Piazzetta del Carmine dove sorge appunto la meravigliosa Chiesa della Madonna del Carmine, altro celebre monumento barocco della città netina considerata come una delle chiese più belle della città.
 
Chiesa della Madonna del Carmine
 
 
 
 
 
 
 
Questa chiesa, progettata da Rosario Gagliardi e ultimata dai capomastri Corradino Randazzo e Vincenzo Sortino nel 1743, si presenta molto più sobria, ma non per questo meno bella delle vicine chiese limitrofe al Corso Vittorio Emanuele. 
 
La facciata dell'edificio sacro, leggermente concava verso l'interno, presenta un unico portale, sormontato da un grande scudo raffigurante lo "Stemma dei Carmelitani" sorretto da due Angeli. Sopra di esso vi è un grande architrave semicircolare. La semplice trabeazione è sostenuta da quattro poderosi pilastri in stile corinzio. Il secondo ordine superiore presenta una finestra centrale ai cui lati vi sono due pilastri simili a quelli inferiori; i pinnacoli laterali sono decorati da figure geometriche scolpite a bassorilievo. Il terzo ordine superiore presenta la torre campanaria composta da tre nicchie arcuate sormontate da pinnacoli ovoidali in pietra iblea. 
 
A destra della chiesa, vi è l'imponente mole dell'ex Convento dei Carmelitani (la cui austera facciata è caratterizzata da un monumentale portale arcuato e da finestrelle sormontate da eleganti timpani semicircolari), i cui locali ospitano alcuni uffici del Comune di Noto, e una facoltà del CUMO (sede distaccata dell'Università di Messina).    
 
Convento dei Carmelitani 
 
L'interno della Chiesa presenta un'unica Navata decorata da merlature intarsiate da pregevoli stucchi policromi e da figure geometriche e floreali affrescate o stuccate. In entrambi i lati della Navata vi sono splendidi Altari barocchi contenenti belle opere d'arte, tra cui tele settecentesche raffiguranti i "Tre Martiri di Lentini Alfio Filadelfo e Cirino", "Il Martirio di Santa Lucia", "Lo Sposalizio Mistico di Santa teresa d'Avila" e "Santa Maria del Monte Carmelo" (tutte e quattro le tele attribuite al pittore netino Costantino Carasi). Da ammirare anche il pregevole Coro ligneo che sovrasta la Cantoria della Chiesa, il Pulpito ligneo (posto nella parte destra della Navata), una bella statua raffigurante il "Sacro Cuore di Gesù" e un "Crocifisso Ligneo" proveniente da Noto Antica. 
 
La parte più bella della Chiesa è sicuramente il Presbiterio, di cui va ammirato l'Abside colmo di pregevoli stucchi e merlature barocche di chiara fattura settecentesca. Qui possiamo ammirare lo splendido Altare Maggiore in marmo, che è l'opera d'arte più particolare della Chiesa. Il Tabernacolo è sovrastato da imponenti colonne di marmo rosa, che sostengono la trabeazione, riccamente scolpita con superbi bassorilievi e merlature decorate da stucchi dorati e policromatici. Al centro vi è la bellissima statua raffigurante "La Madonna del Carmine" proveniente da Noto Antico e attribuita allo scultore netino Antonio da Monachello, sovrastata da un'imponente raggiera dorata. Questa è un'opera d'arte molto preziosa per i netini, perchè essa è stata miracolosamente ritrovata tra le macerie dell'antica città di Noto
 
Concludiamo parlando dell'opera d'arte pittorica più bella della Chiesa del Carmine;il meraviglioso affresco della volta del raffigurante "Il Trionfo di Maria sulle Eresie Ariane e Nestoriane" (due ordini religiosi che allora prendevano le distanze dal Cristianesimo) attribuito ai discepoli del pittore catanese Olivio Sozzi.  
 
Infine bisogna far notare che le acquasantiere della Chiesa provengono da Noto Antico e sono chiaramente esempi artistici presettecenteschi miracolosamente scampati alla furia distruttrice el terremoto dell'11 Gennaio 1693. 
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