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La stanza della molitura è il vero cuore del mulino. Qui la poesia è continua e sovrana, come rappresentata dalle due maestose e bianche macine collegate inferiormente tramite un asse di ferro alla ruota a palette e superiormente alla tramoggia colma di grano; quello stesso che andava a frantumarsi tra le due macine, producendo la farina, quasi a volere rappresentare un numero di magia, stavolta senza mago né cilindro.
E quale arte proprio nelle secolari macine, ormai consumate dal tempo, date dall’unione di tanti spicchi di pietra disposti a raggiera e tenuti insieme da un cerchio di ferro.
La macina inferiore dalla superficie piatta, l’altra leggermente accoppata per accogliere i chicchi di grano ed entrambe periodicamente rigate dai leggeri colpi di un apposito martello, a testimonianza di tante notti insonni del mugnaio, che lesto più volte a settimana doveva disfarle e rifarle.
Si nota l’ingegno semplice ma oculato, testimoniato dalle varie leve adibite a regolare il flusso dell’acqua e di conseguenza la grossezza della farina integrale che si raccoglieva nel “tumminu“ ( vecchia unità di misura di legno ), o come testimoniato da quella piccola campanella collegata tramite un filo ad un dado, posto nella tramoggia in mezzo al grano, che cadeva puntualmente giù sulla macina quando il grano finiva, suonando come sentinella d’allarme, per avvertire il mugnaio, soprattutto di notte, che il grano era finito.
E c’è arte nelle maestose volte secolari, costruite con enormi blocchi di pietra che rendono le mura spesse di alcuni metri. E attorno, ad arricchire l’ambiente: sacchi di grano, pesi, bilance, mazzi di spighe, lumi e lucerne.
E appeso un intero set di crivelli, ognuno con una rete di grandezza diversa per setacciare il prodotto integrale delle macine e dividere così ora la crusca, ora il cruschello, ora il tritello ed infine la farina. In un angolo, una massiccia mola di pietra adibita alla molitura del martello per intagliare le macine.
Su una parete, ritratti di famiglia, a voler dare un volto ed un nome alla storia di un luogo tanto autentico quanto speciale.
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