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Nell'ambiente degli attrezzi è esposto un set di utensili manuali, un tempo indispensabili e oggi testimoni solo di vecchie fatiche e di sudori, che il progresso tecnologico ha riposto nella soffitta di un tempo ormai troppo remoto.
Qui falci, zappe, punteruoli, sfilano uno dopo l’altro come vestiti d’epoca ad una sfilata di moda.
Ognuno di essi è un affetto lasciato, ognuno ha avuto un orgoglio da difendere, ognuno una storia da raccontare; come “ i canneddi ” , piccoli oggetti cilindrici cavi, costruiti con le canne, dentro i quali si mettevano le dita durante la mietitura, quando si facevano le “ manate ” di spighe per evitare che la falce, sfuggendo al controllo del contadino, potesse tagliare le dita.
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