L'isola di Alicudi di 5,2 Kmq. è la più occidentale dell'arcipelago eoliano ed è situata a circa 34 miglia marine a ovest di Lipari.
Anticamente era nota come Ericusa, dal greco antico 'Epicoucro (ricca di erica). L'isola è la più occidentale dell'arcipelago eoliano ed è situata a circa 34 miglia marine (circa 63 km) a ovest di Lipari.
È dominata dal monte Filo dell'Arpa, un vulcano spento di 5 km², quasi perfettamente circolare, con coste scoscese e ripide che costituisce la parte emersa. In quella zona il paesaggio cambia profondamente rispetto alla zone marittima, le piante di ulivo e di fico d'india, molto diffuse fino ai 300 metri, cedono il posto a felci, alberi di castagno e tigli.
Alicudi è abitata solo sul versante orientale, quello degradante in modo meno aspro verso il mare. L'unico centro abitato dell'isola è chiamato anch'esso Alicudi e si divide in cinque piccole frazioni:
• Alicudi porto, che si trova sul livello del mare e si caratterizza per la presenza del molo sul quale attraccano traghetti ed aliscafi, due negozi di alimentari (gli unici due presenti sull'isola) e l'ufficio postale (ad Alicudi non ci sono né banche né bancomat).
• Contrada Tonna, che costituisce la frazione più ad ovest dell'isola.
• San Bartolo, che si trova salendo dal porto ad una altezza di circa 330 metri ed è caratterizzata dalla presenza della chiesa dedicata a San Bartolo, patrono delle isole Eolie.
• Contrada Pianicello, che si trova alla stessa altezza di S. Bartolo, ma più ad ovest ed è abitata da una popolazione di madrelingua tedesca originaria della Svizzera. Questa piccola frazione utilizza l'energia elettrica fornita dagli impianti fotovoltaici e l'acqua piovana raccolta sfruttando gli antichi serbatoi delle case. La gran parte degli abitanti ha inoltre ripreso a coltivare alcune colture tradizionali come la vite e l'olivo.
• Contrada Sgurbio, che si trova alla stessa altezza di S. Bartolo, ma sul lato Est dell'isola. Questa piccolissima frazione è composta da cinque case, ognuna delle quali ha il nome di uno dei sensi. L'isola di Alicudi nel dopoguerra era abitata da oltre 600 persone, in gran parte emigrate in Australia nel corso dei successivi decenni.
Attualmente la popolazione conta circa 100 abitanti. Il mare è accessibile solamente tramite scogli o spiaggette di sassi. Risalendo invece le ripide mulattiere, ci si immerge nei mille colori offerti da agavi, fichi d'india, capperi in fiore, bouganville rosse, rosa, viola, arancio e, naturalmente, eriche.
Gli unici mezzi di trasporto, che non siano le proprie gambe, in grado di arrampicarsi per le ripide mulattiere sono l'asino e il mulo. Non vi sono veicoli di sorta, e non vi sono strade ad eccezione di una striscia di asfalto che si snoda per alcune centinaia di metri che serve per collegare il piazzale adibito ad eliporto al molo. Ad Alicudi vi è un piccolo molo e un piazzale adibito ad eliporto per le emergenze collegati con l'unica strada asfaltata dell'isola, che si estende per poche centinaia di metri. L'isola è collegata all'isola maggiore,Lipari con un servizio marittimo sia tramite aliscafo sia tramite traghetto da Alicudi a Lipari via Filicudi, Rinella e Santa Marina Salina oppure direttamente dalla Sicilia.
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