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Gli Itinerari a Ragusa
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ragusa Ibla
 
Chiesa S. Lucia - Ibla 
La Chiesa di S. Lucia si trova lungo la discesa di Corso Mazzini che porta verso Ragusa inferiore denominata Ibla. 
 
Dal suo sagrato è possibile ammirare la spledida vallata S. Domenico, uno stupefacente panorama da dove è possibile constatare che nonostante il trascorrere dei secoli il quartiere storico di Ragusa (Ibla) ha conservato intatto il suo fascino e la sua arte: il silenzio delle stradine, il fascino dei giardini che affacciano sulla rigogliosa valle del fiume Irminio, la luce dei cortili, le maestose visioni dei palazzi appartenuti alla nobiltà del tempo.
 
 
 
 
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Web www.costierabarocca.it
 
 
 
Palazzi settecenteschi 
* Palazzo Schininà, sede vescovile, Via Roma 109.
 
* Palazzo Lupis, dimora signorile settecentesca, Corso Italia.
 
* Palazzo delle Poste, Piazza Matteotti.
 
* Palazzo Comunale,all'interno affreschi di  Duilio anbelotti (1933), Corso Italia.
 
* Palazzo Zacco, palazzo gentilizio con le  mensole dei balconi riccamente lavorati, Corso Vittorio Veneto.
 
* Palazzo Bertini, con i famosi mascheroni linguacciuti posti a chiave di volta sulle tre finestre, oggetti di frequenti riprese cinematografiche, Corso Italia 35.
 
* Palazzo della Cancelleria, scenografico per le  sue ricche decorazioni, Corso Mazzini/Via del Mercato.
 
* Palazzo Cosentini, con fantasiosi mensoloni e figure grottesche e mascheroni fra i piu' belli, angolo tra Corso Mazzini e la Salita Commendatore.
 
* Palazzo Sortino Trono, ricco di sculture e  massicci mensoloni che sorreggono i quattro balconi. Piazza degli Archi.
 
* Palazzo Battaglia, aspetto monumentale e soluzioni architettoniche e decoartive molto raffinate, Via Chiaramonte.
 
 
palazzi settecenteschi ragusa 
 
 
 
 
 
 
 
 
Palazzo della Cancelleria
 
 
museo archeologico ibleo
 
Museo archeologico Ibleo 
Il Museo archeologico Ibleo si trova al primo piano del Palazzo Mediterraneo con accesso da Via Natalelli - Ragusa. 
 
Il museo illustra l'archeologia e la storia antica del territorio della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità. 
 
L'ordinamento del museo si avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia cronologicamente che per aree topografiche. 
 
L'allestimento del museo è caratterizzato da ricostruzioni al vero di limitate porzioni di scavo. 
 
Questi ambienti (necropoli, fornaci, pavimenti a mosaici) richiamano nel visitatore l'idea della funzione degli oggetti esposti.
 
 
 
Castello di Donnafugata 
 
Camilleri
A pochi chilometri da Ragusa a metà strada dei cinque "zucchi", che da Castiglione scende a Camarina, circondato da una ricca campagna fatta di carrubeti, masserie e ville ottocentesche, c'è il Castello di Donnafugata (ampliamente ripreso in alcune scene della serie televisiva il Commissario Montalbano - Casa del Boss Sinagra).
 
Il castello, in realtà una grande villa, fu ampliata ed assunse la forma attuale ad opera del barone Corrado Arezzo De Spucches nei primi del '900. Esso occupa un'area di 2500 mq e si articola in 122 stanze. 
 
La facciata principale e' ornata da una bellissima loggia in stile gotico-veneziano, otto balconi a sesto acuto danno accesso alla grande terrazza sottostante la loggia, delle belle bifore ingentiliscono le altre facciate. 
 
Interessante notare il largo uso della pietra locale per la pavimentazione delle stanze (salone degli stemmi, salone degli specchi, l'appartamento del Vescovo, la pinacoteca, la foresteria, la stanza della musica, il salotto dei fumatori, la biblioteca). Il castello è circondato da un ampio parco di circa 8 ettari che il barone esperto botanico fece arredare con essenze da lui personalmente scelte. 
 
All'interno del parco si trovano diverse costruzioni, che servivano a rendere piu' piacevole il soggiorno degli ospiti del barone, fra cui la "coffee house, il tempietto, il labirinto, una grotta artificiale che riproduceva un ambiente carsico e poi alcune vasche e disseminati parecchi vasi di  Caltagirone".  
castello di donnafugata
 
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Esiste in Sicilia una struttura per la cura delle tartarughe che sono incorse in incidenti di vario genere. Si trova a Comiso, presso Ragusa e si chiama Centro Regionale recupero Fauna selvatica e Tartarughe marine. Questo Centro, finanziato dalla Regione e dalla Provincia, è gestito da un gruppo di giovani volontari guidati dal naturalista Gianni Insacco.
 
 
 
 
 
 
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