Un cavaliere che affronta un drago, così San Giorgio è raffigurato nell’iconografia ecclesiastica e in suo nome i genovesi giunti a Caltagirone intorno all’anno Mille, costruirono una chiesa per celebrare la vittoria contro i Saraceni. Completamente distrutta a causa del terremoto del 1693, fu prontamente ricostruita e decorata con stucchi e affreschi sulla volta che raffigurano San Giorgio, il suo martirio strettamente connesso al sacrificio di Cristo riattualizzato dall’Eucaristia, opera del pittore palermitano Bernardino Bongiovanni. L’opera più preziosa custodita nella chiesa (ma anche tra le più importanti della diocesi), è La Trinità, attribuita al pittore fiammingo Rogier Van der Weyden (1399-1464). Si tratta di un olio su tavola donato nel 1783 alla chiesa di S. Giorgio dalla baronessa di Favarotta Donna Agata Interlandi ed oggi posta nella cappella a sinistra dell’altare in una edicola marmorea realizzata nel 1907.
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