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Dopo le coperture delle navate e del transetto, la ricostruzione ha interessato il completamento del tamburo sul quale si è andata ad innestare la nuova cupola, realizzata come la precedente, in pietra arenaria di Caltanissetta, ed infine la lanterna.
La costruzione della cupola ha coronato ogni sforzo. Sebbene di difficoltà tecniche minori rispetto alla sostituzione dei pilastri non crollati, per la sua complessità eometrica e la precisione richiesta, si sono tuttavia superate non poche difficoltà esecutive, dipendenti soprattutto dalla particolare forma di ciascun blocco che ne costituiva la struttura. In totale, quasi otto mesi di lavoro per collocare oltre 1800 blocchi di diversa grandezza e forma, ciascuno sagomato e tagliato secondo la sua forma.
Vederla crescere giorno per giorno è stato un privilegio ed un miracolo di architettura, così come tutta l’opera della cattedrale ricostruita.
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