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In seguito al terremoto del 13 dicembre 1990 la chiesa subì alcuni danni strutturali e già allora si pensò di chiuderla al culto e di sottoporla a restauri. Tuttavia non si fece in tempo a prendere tali provvedimenti.
La sera del 13 marzo del 1996, a causa di un grave difetto costruttivo (mai notato in precedenza) dei pilastri della navata centrale (riempiti con sassi di fiume invece che con conci in pietra squadrati), uno dei piloni di destra della basilica rovinò al suolo, trascinando con se nel crollo l'intera navata destra, la navata centrale, il transetto destro, l'arco trionfale e da ultimo la cupola, della quale rimase miracolosamente in piedi solo una piccola parte del tamburo.
Fortunatamente non vi furono vittime, poiché a quell'ora la chiesa non era aperta al pubblico.
Dopo il devastante crollo, quel che un tempo era stato il gioiello più splendido di Noto sembrava inesorabilmente perduto.
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