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Lo scrittore Vitaliano Brancati (Pachino (Sr) 1907 - Torino 1954) viene ricordato perché nelle sue opere spesso analizza in modo satirico la borghesia siciliana, perché spesso il suo umorismo si concentra nella visione amara della realtà.
La sua carriera letteraria annovera opere illustri per la narrativa, la saggistica, il cinema ed il teatro. Tra le sue opere teatrali si ricordano l'atto unico "Everest", il dramma "Piave" del 1932, la farsa del 1939 "Questo matrimonio si deve fare", "Le trombe di Eustachio", "Don Giovanni involontario".
"La governante" forse è la sua opera più nota. Proibita inizialmente dalla censura, si ricorda nella rappresentazione di Turi Ferro e della Proclemer, moglie dell'autore, realizzata negli anni '60. L'opera tratta la storia di una famiglia siciliana trasferita a Roma. Il capo famiglia vive nel ricordo della figlia morta suicida a causa di un rimprovero paterno immeritato e nello stupore per il comportamento licenzioso del figlio e della nuora. Il protagonista si avvicina alla conformista governante Caterina, una donna integerrima che col suo moralismo vuole mascherare la sua omosessualità. L'opera si conclude tragicamente con il suicidio della governante.
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