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Pesca costa siciliana
A tavola con il pesce spada
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“U’ pisci spada è come ù porcu” dicono i pescatori, non si butta via niente. In effetti, in Sicilia, del pesce si mangia ogni parte. E ne scaturiscono ricette gustose. La ffedda mustuta cu sammurigghiu è la polpa tagliata in tranci e arrostita sulle braci. Il caciocavallo (parte anteriore dell’addome del pesce) diventa bracioli (involtini), pisci spada rusulatu (al forno con acciughe, mozzarella e pomodoro), o cutuletti (fritto). I surri sono le parti della pancetta. L’involucro delle uova (ova), lessato, si condisce con olio e limone o si frigge. Cuddigghiuni è la parte grassa della coda (da conservare sotto sale o cucinare con la ghiotta, una salsa di cipolla, olive verdi e capperi). La carne intorno al colpo di fiocina si chiama bbotta ed è ottima per le polpette. L’occhiu è lessato con foglie d’alloro e condito con olio e limone. Il grasso tra le venature ossee della pinna dorsale, filedda, si mangia crudo, talvolta subito dopo l’uccisione del pesce.
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