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Storia della pesca
A tavola con il pesce spada
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Ben diversamente era condotta la caccia sino alla fine degli anni Cinquanta, prima cioè della applicazione delle passerelle prodiere ad imbarcazioni da pesca motorizzate.
Si trattava di un sistema di pesca vecchio di secoli, se non di millenni. Più che una tecnica, era un fatto personale fra pescatore e pesce spada, un duello leale ad armi pari, dove ognuno dei contendenti aveva uguali possibilità di vittoria. Non era raro il caso che vincesse il pesce (si calcola che il 60% di quelli avvistati sfuggisse al lancio), allorché con un guizzo si inabissava lasciando il lanciatore deluso ... coperto dalle atroci contumelie dei pescatori. Talvolta lo spada, reso furioso dal dolore di una ferita, assaliva i suoi inseguitori lanciandosi contro l’imbarcazione che gli dava la caccia e giungendo addirittura a perforare il leggero fasciame con grave rischio per gli occupanti: le cronache ed i racconti dei vecchi marinai ci attestano La frequenza di simile evento. I metodi di pesca del pesce spada erano allora due (a prescindere dai sistemi utilizzanti mezzi diversi dall’arpione o «draffinera»): uno adoperato lungo le coste calabre dello stretto di Messina ed uno lungo le coste siciliane.
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