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  • MACCO
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    Ingredienti 
       2 Kg. di fave grosse fresche 
       1 mazzetto di finocchietto selavatico  
       1 cipolla piccola 
       300 gr. di taglierine 
          
    Preparazione 
    Soffriggete in tegame la cipolla grattugiata con un pò d'olio ed appena dorata aggiungete le fave sgusciate (che saranno di quelle grosse e gia' un po` dure), ed il finocchietto tagliuzzato. Allungate con acqua e lasciate cuocere a fuoco basso per circa due ore, ammaccando sempre col mestolo in legno perche` le fave si sfarinino. A fine cottura versate in tegame la pasta sminuzzata, aggiungete se necessario un altro pò d'acqua, e condite con sale, pepe e olio crudo. Servite la minestra tiepida o fredda. Esiste la variante con le fave secche (previa messa in acqua per almeno una notte). La cottura in questo caso e' di almeno 3 ore.   
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    Da "Il gioco della mosca" pag. 67 ed. Sellerio 
    Pulce secca mangia macco. Secca va intesa nel senso di magra e il macco "è vivanda grossa di fave sgusciate, cotte nell'acqua, ammaccate e ridotte in tenera pasta, e infusovi olio" (Mortillaro). Quell'olio infuso che il Mortillaro asserisce componente essenziale, non lo mettevano i padroni quando davano il macco ai lavoranti come calatina. Ci vollero vere e proprie rivolte contadine (in Puglia, per esempio) perchè il padrone facesse sul macco "la croce d'olio", una ventina di gocce a formare appunto una sorta di croce sul macco solidificato.  dunque, o meglio cibo di poveri, per evitare equivoci con la costosissima cucina "povera" che i dietologi d'oggi prescrivono per dimagrire o per tenersi in forma.  
     
     
     
     
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