L'ANTICO PRESEPE DI CALTAGIRONE
La tradizione del presepe in Sicilia ha origini molto antiche. Risale infatti, al XVI secolo la prima produzione di personaggi della Sacra Famiglia, realizzati ad opera di mastri artigiani (pasturari e santari). Ispirandosi all'opera dei grandi maestri napoletani e palermitani, gli artigiani di Caltagirone iniziarono a produrre figuredde sempre più ricche di particolari nella forma e nel colore. Caltagirone, da sempre, è stato uno dei centri più importanti nella creazione di queste figurine, che generalmente erano realizzate in creta. La città infatti, sin dall'antichità aveva basato la sua economia sulla lavorazione dell'argilla, tanto da diventare uno dei più importanti centri di produzione in Italia. Purtroppo il terribile terremoto che sconvolse la Sicilia l'11 Gennaio 1693 rase al suolo buona parte della città cancellando per sempre i primi esempi di quest'arte, testimonianza di una tradizione religiosa diffusa in tutte le classi sociali. Oggi sappiamo soltanto che i "Santari" ed i "Pasturari" modellavano e coloravano le figure della Natività su commissione di chiese e conventi. L'antica tradizione ceramista del luogo influì molto su questa nuova produzione imprimendole subito caratteristiche tutte particolari e rendendola inconfondibile.
Furono create figurine popolari prodotte in serie che conquistarono le classi più umili e per opera degli artigiani più capaci, si produssero figure a tutto tondo modellate a mano, vere e proprie statuine. Committenti furono Chiese, conventi, corporazioni religiose ma anche le classi agiate. Intorno al XVIII secolo, all'interno dell'aristocrazia, si diffuse la moda di commissionare presepi sempre più preziosi ed elaborati. In questo modo si cominciò a completare le tradizionali rappresentazioni della Sacra Famiglia, con personaggi della cultura contadina: a nanna cu li puddicini (la vecchia con i pulcini), lu ricuttaru (il ricottaio), lu furnaru (il fornaio), lu pasturellu (vezzeggiativo di pastorello), la lavannara (la lavandaia), ecc. Sempre al '700 risale l'opera di artigiani che si dedicarono alla realizzazione delle sculture per i presepi e tra questi artisti meritano di essere menzionati A. Branciforte, G. Vaccaio, A. Margioglio e i fratelli Giuseppe e Giacomo Bongiovanni. In particolare si distinse il minore dei due Giacomo producendo statuine da presepe in terracotta policroma rifacendosi alla tradizione secolare, imprimendogli però una nuova dignità artistica. Giuseppe e Giacomo avevano una sorella che sposò Sebastiano Vaccaro e dalla loro unione nacquero cinque figli. Tra questi artisticamente spiccò Giuseppe che si legò allo zio e alla sua bottega firmandosi Bongiovanni Vaccaro.
L'ultimo produttore di presepi fu Padre Benedetto Papale dei minimi di S. Francesco che seppe incantare Caltagirone ed i forestieri ad ogni festa del Santo illuminava la celebre Scala. La Confraternita della Chiesa di S. Maria di Betlemme di Modica gli commissionò un presepe grandioso. In quell'occasione Papale costruì un presepe monumentale animato con splendidi pastori dei Bongiovanni-Vaccaro e del giovanissimo allievo Giacomo Azzolina. Sessanta figure, immerse in un paesaggio che evoca le contrade modicane, costituirono l'esempio più alto di quest'arte in Sicilia, dove si realizza la sintesi tra l'arte plastica dei figurinai più importanti del tempo ed il più geniale costruttore di presepi. Benedetto Papale, oltre ad essere costruttore fu anche "pasturaro" e la sua produzione era vanto di collezioni pubbliche e private. La fine del secolo vide altri abili artigiani varcare i confini locali. Tra questi ricordiamo Salvatore Morretta e suo figlio, Gaetano Blandini, Vella e Giacomo Iudici. Pochi nomi comunque, rispetto alla variegata produzione dell'800, hanno chiuso il secolo salvandosi dall'oblio. Nel Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma si possono ancora oggi ammirare le opere acquistate dall'etnologo L. Loria nel 1907. Ogni anno, a Caltagirone, si ripropone la mostra del Presepe Monumentale nella cripta del Monastero dei Cappuccini e, tra l'altro, il presepe della Meraviglia lungo la monumentale scala di Santa Maria del Monte.
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