Frantoio
|
Dalla stalla per una bassa porta sulla sinistra si accede al frantoio, trappitu. Il Trappeto presenta una volta a botte e il pavimento di roccia naturale. In esso si lavoravano le olive per ricavarne l’olio. In un angolo è situato anche il torchio del miele, che documenta la presenza sia a Palazzolo che nelle aree iblee di apicultori e di una ricca produzione di miele. Il torchio, detto cuonzu, è una macchina a pressa manuale in legno di quercia ad una sola vite simile al torchio del palmento e del trappeto. Il miele contenuto nei favi (i vrischi) veniva stipato in contenitori di giunco detti coffi e sottoposto a forte pressione: il miele puro scolava nei recipienti di terracotta mentre la cera restava impigliata nella coffa.
|