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Gli affreschi della Croce
Gli affreschi sono opere tornate alla collettiva dopo il loro restauro curato dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa ed in mostra temporaneamente nella chiesa di Santa Teresa, data l’impossibilità di una loro salvaguardia nel luogo originario.
Gli affreschi del complesso di Santa Maria della Croce si riferiscono, in gran parte, all’oratorio della Madonna di Sion che si trova di spalle alla chiesa, due opere raffiguranti l'Annunciazione appartengono invece alla chiesa stessa.
All’interno, sulla parete di fondo, nella quale si trova un altare decorato da stucchi settecenteschi, si trova una nicchia che originariamente doveva contenere la statua della Madonna di Sion “ composta nel suo materiale del mescolamento de’ Luoghi Santi di Gerusalemme e del Monte Sinai, quandochè il convento di Santa Maria la Croce dissesi tempo prima di Monte Sion” secondo quanto scrive l’arciprete Antonino Carioti intorno alla metà del Settecento.
L’introspetto e le due pareti laterali sono decorati da affreschi. Relativamente alla sistemazione originaria ecco come apparivano le opere al visitatore.
Entrando sulla parete sinistra troviamo quattro riquadri: la Madonna della Misericordia, Santa Maria della Croce, Santa Maria della Catena, San Michele Arcangelo.
Dopo la porticina di collegamento tra l’oratorio e la chiesa si trovano due riquadri in cui sono raffigurati due miracoli, poco leggibili, operati da Santa Maria della Croce.
Degli affreschi dell’introspetto ci restano alcune parti del pannello raffigurante L’Incontro tra San Gioacchino e Sant’Anna contornato da medaglioni di santi, una Madonna col Bambino molto sbiadita e un altro tema che potrebbe essere individuato come un martirio.
I pannelli della parete destra hanno un’impaginazione rinascimentale, probabilmente della prima metà del sec.XVI, che risente della cultura antonelliana. Da riferire a una cultura più tarda ma comunque all’interno del XVI secolo, il pannello con la messa di San Gregorio Magno e i pannelli relativi a San Guglielmo e a San Corrado, beatificati il primo nel 1537-38 e il secondo nel 1515.
Conclude la parete un pannello in cui su due fasce sono rappresentati sei miracoli (cm. 50x50 per ogni riquadro) operati dalla Madonna della Croce e descritti ciascuno mediante una didascalia in dialetto siciliano.
In particolare, procedendo da sinistra verso destra e dall’alto in basso: 1) la guarigione di un forestiero morso da un cane idrofobo; 2) il salvataggio di alcuni marinai che stavano per annegare; 3) la guarigione di un garzone da una ferita riportata.
In basso 1) la guarigione di una donna colpita da una “grandissima infirmatati”; 2) la guarigione di una donna afflitta da un male al fianco; 3) la grazia ottenuta da alcune donne per la guarigione dei loro figli; 4) alcune donne inginocchiate davanti a Maria ( manca) nel piazzale antistante la cappella.
E’ da notare in questi sei pannelli la vena narrativa con la consapevolezza formale della prospettiva rinascimentale e la rappresentazione degli spazi in cui la cappella, ancora isolata, è situata: sono leggibili la facciata della cappella e il piazzale antistante.
Degli affreschi dell’introspetto ci restano parti del pannello centrale in cui è raffigurato l’incontro tra San Gioacchino e Sant’Anna con alle spalle il paesaggio turrito di Gerusalemme e la Porta Aurea. Il tema centrale è contornato da medaglioni di santi; in particolare San Ludovico, San Luca, San Domenico, Sant’Antonino, San Vincenzo, San Guglielmo. Nella parte superiore della parete al centro in un riquadro una Madonna con Bambino, poco leggibile e sulla sinistra un frammento di una scena non decifrabile che potrebbe individuarsi come un martirio.
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