La strada verso la trasformazione del carro in una vera opera d’arte e verso l’arricchimento delle decorazioni fu breve; gli “artisti artigiani” con tutta la loro verve e fantasia si dimostrarono abilissimi nel realizzare carretti dotati di sagome ed intagli ideali per far eseguire, a bravi pittori, pregevoli elaborazioni iconografiche del folklore siciliano. male.
Le prime decorazioni delle fiancate sono legate agli ex voto. Quale devozione e testimonianza religiosa venivano raffigurate immagini della Madonna e dei Santi, per l’alta riconoscenza del carrettiere, in omaggio alle grazie ricevute, e, per tenere a debita distanza il male.
Col passare del tempo, tutto ciò fece alimentare il desiderio di rendere il proprio carro più bello di quello degli altri. Quasi tutti i proprietari di carretti (dunque, anche i non carrettieri di professione) commissionarono agli artigiani ebanisti ed ai pittori più abili, quei veri capolavori scolpiti e dipinti su legno, che, ancor oggi rappresentano gli importanti eventi storici, i momenti di vita, i personaggi famosi, le feste popolari, le più affollate sagre paesane di grande interesse a quel tempo, i paesaggi, i monumenti più conosciuti.
Nel volgere di pochi lustri ogni risvolto, anche il più inatteso, dell’immaginario collettivo verrà metabolizzato e reinterpretato secondo il gusto del maestro: episodi della conquista normanna, crociate, rivolta dei vespri, sbarchi garibaldini e guerre d’oltremare, il dramma della gelosia di Cavalleria rusticana, saghe, leggende.
Cosicché, a tenere compagnia ai carrettieri durante il viaggio c’erano storie d’amore e duelli sanguinosi, le prodezze dei Mille e quel le dei Paladini, lotte contadine e passioni da melodramma, santi e faraglioni, frutta e angioletti.
Fino a giungere a scene di vita quotidiana del dopoguerra, in grado di mostrare il cambiamento sociale in atto, con incontri sul treno, romantiche passeggiate e momenti di vita conviviale.
Si realizzano così delle autentiche opere d’arte, chiamando a raccolta maestri ebanisti, abili ferrai ed eccellenti pittori, per coniugare amabilmente arabeschi in legno e rilievi in ferro battuto, lasciando il tocco finale a una moltitudine di ricami, ninnoli, pennacchi di lunghe bellissime piume colorate.
Quindi, i carretti, nati come carri agricoli, diventano il più alto esempio di artigianato e pittura popolare siciliana.
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