MUSEO DELL'OLIO
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Il museo è accolto nei bassi del Palazzo Montesano, in sette sale, con le volte a botte; in questi ambienti si susseguono strumenti di tecnologia estrattiva dell'olio di oliva.
Una pressa del 1614, una mola in pietra, giare, strumenti di misura dell'olio e cento e cento utensili e suppellettili vari. Oggetti di uso comune e dispositivi ingegnosi, specifici di immagini e di ambienti rurali. Viene ritratto il cuore dell'antica civiltà contadina, in quel mitico tempo della memoria che si dipana davanti al visitatore con le sue ingegnosità e le sue miserie.
Le “reliquie”: un cafiso in ferro (contenitore tipico dell'olio), una pressa idromeccanica dei primi del Novecento. Nelle sale è possibile ammirare, tra l’altro: giare in latta a bocca larga e stretta; quartare a due manici laterali con collo stretto e coperchio, oliere, zappatrice in ferro, aratro in ferro con vomere a punta e aratro in legno con vomere in ferro a punta larga; corbelle d'epoca, panieri, forbici in ferro per potatura, seghetti (sirraculi) e trapano a mano (virrina).
Da una sala all’altra il tema si ritrova sempre in giare, vasi, in classici lumi di carretto, bummuli (sorta di brocche per contenimento dei liquidi), imbuti. In un ambiente specifico il tema espositivo si sviluppa attorno all'attrezzistica più strettamente da lavoro. Vi sono esposti un giogo in ferro per il traino, un aratro in legno con vomere, una pala, un tridente per foraggio, un carretto, anche qui quartare (recipienti per l'acqua), crivelli in legno con rete metallica, asce.
In questo Museo tramite la documentazione esistente ma anche tramite una ricostruzione mentale, immaginaria, sembra materializzarsi quel mondo, di oggetti e di soggetti, di cui Serafino Amabile Guastella, il grande studioso e scrittore chiaramontano dell'Ottocento, scrisse con rigore e con meriti.
Via Montesano – 97012
L’olio di Chiaramonte
Chiaramonte Gulfi è divenuta, da alcuni anni, famosa in tutto il mondo per la qualità dell’olio che vi si produce. L’olio extravergine di oliva DOP “Monti Iblei”, e in particolare quella sottozona “Gulfi” che è propria del territorio di Chiaramonte, ha ricevuto negli ultimi anni i riconoscimenti nazionali ed internazionali più prestigiosi.
Le caratteristiche pedoclimatiche del territorio caratterizzano le varietà coltivate che il tempo e la perizia dell’uomo hanno reso così eccezionali. Da settembre a gennaio si fa la raccolta delle olive ancora, per lo più, a mano, quindi il passaggio dell’estrazione dell’olio nei “trappiti” (frantoi), per arrivare, infine nelle tavole.
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