 |
|
 |
.......................................................................................................................
La Sicilia ha costituito, e costituisce ancora, un immenso crogiolo di storie, motivi e paesaggi che hanno ispirato, nel corso degli anni, l'immaginario collettivo. Le numerose produzioni cinematografiche in Sicilia (che hanno convolto anche Ispica in diverse occasioni) testimoniano come, da sempre, i cineasti abbiano amato questa terra: per i volti della sua gente, per le sue storie di dolore e sofferenza, per le vicende dei briganti sui monti, per i sanguigni melodrammi sentimentali, familiari e sociali.
Leonardo Sciascia ebbe a dire:"La Sicilia è cinema". Essa è, infatti, una delle poche regioni italiane ad essere stata oggetto di tante pellicole grazie ai suoi splendidi luoghi che alternano speroni rocciosi a distese pianeggianti, incorniciate da uno splendido mare; grazie anche ai suoi abitanti che quasi tendono ad essere caratterialmente in simbiosi con la propria terra.
In questo senso basti pensare a film, per esempio, come "Divorzio all'italiana" o "Mimì metallurgico ferito nell'onore" dove alcuni tratti caratteriali dei siciliani, immersi nello splendido paesaggio isolano, hanno fornito sceneggiature di facile adattamento cinematografico.
ll 27 Luglio 2013, per i 50 anni dalla vittoria dell'Oscar, ad Ispica, la rievocazione, in chiave teatrale, del film "Divorzio all'Italiana" nei luoghi che fecero da cornice ad un film che entrò nella storia del cinema italiano.
Il nome della Sicilia è legato, purtroppo, al fenomeno della mafia, e proprio questo scottante tema è stato affrontato da numerosi registi nella volontà di fare un cinema-verità che, però, non sempre è riuscito a convincere publico e critica.
In questi ultimi anni l'interesse si e' spostato dalla mafia verso una tematica sociale più leggera con meno implicazioni sociali: in questo senso basta pensare alla serie televisiva del "Commissario Montalbano", mirabilmente tratta dall'omonima opera di Andrea Camilleri. E proprio questa serie televisiva ha fatto conoscere la Sicilia degli Iblei al grande pubblico, con un incremento, addirittura, del turismo.
Anche le bellezze paesaggistche di Ispica hanno ospitato, nel corso degli anni, vari set cinematografici tra cui il già citato "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi, e ancora alcune scene de "Il Viaggio" di De Sica, "Kaos" dei fratelli Taviani, il recente "Perduto Amore" di Franco Battiato.
Ispica, nella sua cornice tipicamente siciliana, riesce ben a rappresentare le abitudini di provincia, la mentalità più che meridionale, isolana. In "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi, girato nel 1960, Ispica fa da sfondo a questo famosissimo film con i suoi paesaggi carichi di afa, le piazze semivuote arse dal sole del Sud, la placida immobilità attraversata dai rintocchi dei campanili, la morbosa curiosità di sguardi nascosti dietro le serrande o i giornali, rappresentando un'umanità assorta e silenziosa nel quieto ed inesorabile cri cri dei grilli.
Lo scenario ispicese aiuta il regista a creare questa commedia satirica e divertente, facendo ridere gli spettatori secondo l'antico, "castigat ridendo mores": beffeggiando il delitto d'onore, esorta, attraverso la sua satira, a una società più civile e moderna.
Ispica fa da cornice a questa commedia con il Corso Garibaldi e la scalinata della Chiesa Madre, dove sono girate diverse scene del film, tra le quali non è possibile dimenticare la passeggiata di Don Fefè e la moglie Rosalia lungo, appunto, il Corso Garibaldi, durante la quale il barone constata che i procaci fianchi della moglie suscitavano ancora l'ammirazione degli uomini.
Ispica, grazie al successo di pubblico che ebbe "Divorzio all'italiana", fu conosciuta da tutta Italia, tanto che negli anni successivi al film, a detta di chi ricorda bene quel tempo, ci fu un incremento del turismo.
 |
|
