Produzione
La produzione de "papiro" varia da articoli di legatoria, come diari, quaderni, rubriche, albums fotografici, ad oggetti da scrivania (portamatite, portalettere, portamemo), cornici portafoto e scatole di varie forme e misure fino ad arrivare ad una vasta serie di carta da lettere, biglietti, segnaposti e naturalmente fogli di carta marmorizzata, realizzata a mano, con i quali sono ricoperti la maggior parte degli oggetti citati, nonchè altre linee di prodotti in pelle di gusto classico ed infine una gamma di articoli di pelletteria.
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A poca distanza da Siracusa, una tra le più belle città della Magna Grecia, incontriamo la foce dei fiumi Anapo e Ciane , da cui partono le escursioni in barca che risalgono il corso del Ciane, ricco di papiri, per giungere alle sorgenti del fiume stesso, dette Testa di Pisma.
La singolarità del paesaggio costituisce un ambiente tra i più belli e suggestivi della intera Sicilia, tanto che, dal 1984 questa piccola oasi verde e l'adiacente zona umida delle saline, sono divenute riserva naturale gestita dalla Provincia.
Il Fiume Ciane, il cui nome di origine greca significa azzurro, dopo soli 8 km sfocia nel porto grande di Siracusa.
Quando la corrente è praticamente ferma si può trovare la lenticchia d'acqua a formare come dei tappeti sulla superficie acquatica.
Con un po' di fortuna e pazienza, si possono osservare alcune delle numerose specie di uccelli migratori e stanziali che frequentano il corso d'acqua.
Ma la particolarità che rende unica quest'area protetta, è data dalla presenza della più grande colonia europea di Cyperus papyrus più conosciuto con il suo nome volgare: papiro.
La prima testimonianza certa sulla presenza della pianta papiro a Siracusa risale al 1674. La pianta era già nota ai Siracusani prima di questa data e veniva chiamata Pappera, Pampera o Parrucca. Questa veniva utilizzata dai pescatori siracusani per intrecciare corde o dai contadini per legare i covoni mentre le ampie chiome verdi venivano utilizzate come ornamenti e durante le festività venivano usate per ricoprire i pavimenti di strade e chiese.
Argomento di discussione fra botanici e studiosi è l'origine della pianta: si discute se questa sia autoctona o importata dall' Egitto. Una delle ipotesi più accreditate è quella che la pianta sia stata importata dall'Egitto già verso il 250 a.c. (forse mandata da Tolomeo II Filadelfo a Ierone II), mentre altri sono dell'opinione che siano stati gli Arabi ad introdurre la pianta in Sicilia, ed altri ancora pensano che il papiro sia una pianta autoctona.
A Siracusa ha sede anche l'Istituto internazionale del Papiro che si occupa dello studio, conservazione e divulgazione delle testimonianze sulla cultura legate a questa pianta.
L'istituto gestisce anche il piccolo, ma interessante, Museo del Papiro, aperto nel 1989 e molto apprezzato per i reperti esposti e l'attività didattica che svolge.
Cenni storici
Il papiro Cyperus papyrus è una pianta nota sin dall'antichità universalmente conosciuta per il materiale scrittorio che da essa si produce. E' una pianta perenne, con caule di colore verde, che si assottiglia gradualmente verso un'infiorescenza ampia e ombrelliforme e Siracusa vanta la colonia più estesa di tutta l'Europa, di grande interesse naturalistico e storico, oltre ad un'antica tradizione nella produzione della carta di papiro. Le tecniche di manifattura erano diverse, come dimostrano le diverse qualità di papiri ritrovati.
La migliore carta papiro risale all'epoca faraonica (3.100 / 332 a.C.), quella riservata ai testi sacri veniva chiamata hieratica. La carta prodotta in epoca romana (fino al III sec. d.C.) è ancora buona, mentre scadente è quella del periodo bizantino e arabo che veniva fabbricata in Egitto, Sicilia, Siria, Mesopotamia.
In Egitto la produzione cessa nel XI-XII secolo d.C. e i metodi di fabbricazione della carta ad uso scrittorio non furono più tramandati. Soltanto nel 1962 riprende una produzione simile a quella che gli antichi egizi definivano emporetica (commerciale, da imballaggio).
A Siracusa, dove la carta di papiro si produce sin dal 1781, nei laboratori dell’ Istituto del Papiro oggi rivive questo prodigio di tecnica e di arte. Pertanto la raccolta della pianta matura al punto giusto e l’utilizzo solo della parte migliore di essa, fanno la differenza fra la carta pregiata ad uso scrittorio e quella ad uso commerciale.
Sulla presenza del papiro in territorio siracusano, la prima testimonianza certa risale al 1674 e ci viene fornita dal botanico palermitano Paolo Silvio Boccone, che la segnala in territorio di Augusta.
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La pianta
Il papiro comprende circa 500-600 specie di piante rizomatose, erbacee, annuali o perenni, che richiedono ambienti umidi per potersi sviluppare. La pianta di Papiro "Ciperus Papirus" è molto abbondante e ancora presente lungo le sponde di due fiumi: il Nilo, in Egitto, e il Ciane, a Siracusa in Sicilia. Alla base della pianta, l' apparato radicante è formato dal rizoma, che si fissa al terreno tramite piccole radici di colore bianco.
I nuovi germogli si espandono lungo tutti i lati mentre la parte superiore è costituita dal caule, o canna (che è la parte utilizzata per la fabbricazione della carta), di colore verde esso si assottiglia gradualmente verso l'infioriscenza, ampia e ombrelliforme, raggiungendo un'altezza che va dai 4 ai 6 metri e un diametro che raggiunge i 10 centimetri.
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Museo del papiro
Il Museo del Papiro, struttura aperta al pubblico dal 30 settembre 1989, è da considerarsi un’opera unica nel suo genere ed offre un ampio panorama della storia del papiro e dei suoi usi, contribuendo alla conoscenza dell'arte antica e di alcuni aspetti della storia siracusana. È un museo vivo, nel quale il visitatore può assistere alla lavorazione della carta di papiro ed avere una immagine viva della storia del papiro dalle origini ad oggi.
Per la completezza dei reperti esposti e per l’attività didattica svolta, il Museo, nonostante le dimensioni non estese e l’ubicazione non adeguata alla sua importanza, è stato inserito nell’elenco dei musei selezionati per il prestigioso European Museum of the Year Award 1995.
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Nelle sale del Museo sono esposti: papiri faraonici, ieratici, demotici, greci e copti; papiri prodotti a Siracusa dal XIX secolo; manufatti in papiro (corde, stuoie, recipienti, sandali, ecc.); barche di papiro provenienti dall’Etiopia e dal lago Ciad, con ampia documentazione sulle tecniche di fabbricazione; un erbario comprendente ombrelle di Cyperus papyrus L. raccolte lungo il Nilo (Kenya, Uganda, Sudan, Etiopia, Egitto), nel lago Ciad, nel lago Hula (Israele) e in Sicilia (Fiumefreddo e Siracusa); gli utensili e i materiali per la scrittura (mortai e pestelli, tavolozze, pennelli, colori, adesivi per inchiostri, resine e gommoresine, ecc.); un’ampia documentazione storica sulle origini del papiro e sulla fabbricazione della carta; decorazioni parietali che raffigurano il papiro e documentano gli usi che di esso si facevano.
Inoltre, il museo si occupa non solo di recupero, conservazione e divulgazione della cultura del papiro, ma anche di studi sulla pianta, sulla manifattura della carta nelle diverse epoche e di conservazione e restauro dei documenti papiracei antichi.
MUSEO DEL PAPIRO - Istituto Internazionale del Papiro Viale Teocrito, 66 - 96100 Siracusa - Italia
Tel. (+39) 0931 22 100 - 61 616 - Fax (+39) 0931 22 100 P.Iva 93007070894
segreteria@museodelpapiro.it
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