PARTENZA: da Roma ore 09,45 volo FCO 00XX12764XX000721
U’ viaggiu ha inizio a Fiumicino (Roma) volo FCO 0012764000721 partenza in prima mattinata 9,45 e arrivo all’aeroporto internazionale Fontanafredda di Catania alle 11,05. Sono emozionata come non mai e sento come questa volta il viaggio abbia un colore e sapore particolare. Appena arrivo e scendo dall’aereo sulla pista i raggi del sole sono diversi e i profumi che arrivano sono il segno di benvenuto che la Sicilia, lembo estremo del mediterraneo, mi ha offerto come segno di benvenuto. Eccolo “Lui” pacioso con il viso pieno di segni di vita, critico d’arte, ultrottantenne e vecchio amico di famiglia, Andrea che mi aspetta mi trova con il suo sguardo e con il “Suo” picciridda ben’arrivata e s’abbenerica Maria!! Quante volte mi aveva invitata per questo viaggio e finalmente “Lui” poteva mostrami i luoghi l’arte ed il mare di questa Sicilia sconosciuta, che tante volte mi aveva descritta nei suoi racconti estivi. Da qui in poco più di un’ora con la sua vecchia auto riusciamo a coprire i 90 km (SS114 — E45) che separano lo scalo aereo dalla città di Noto. Il paesaggio roccioso, gli aranciu e ficu d’Innia e le valli riescono a prendermi totalmente la vista e rimango incantata da rimanere in silenzio.
Arrivo a Noto e nel percorrere la strada per arrivare all’albergo prenotato “B&B - Teatro — piazza XVI Maggio 10”, già vengo colpita da due edifici meravigliosi che Andrea mi segnala essere il teatro Comunale “Vittorio Emanuele” del 1870 e il Palazzo Ducezio del 1748 (sede del Municipio) con all’interno la Sala degli Specchi e soffitti affrescati di ori e di stucchi dal Mazza. Sono così eccitata da queste improvvise emozioni che non ho voglia di pranzare ma di immergermi nelle strade della città.
Noto è una delle città cchiù bedde rà Sicilia ed offre un panorama architettonico unico al mondo, per l'unità e l'armonia di uno stile barocco dal carattere solare e floreale, enfatizzato dal colore rosato della pietra usata per costruire la città.
Ideata come città aperta in virtù della sopravvenuta spazialità barocca, il nuovo centro urbano fu ricostruito, dopo l'evento sismico del 1693, sul declivio del Colle Meti in un assetto urbanistico regolare, solcato da strade dritte e parallele, intervallate da scenografiche piazze ed imponenti scalinate.
Questo progetto fu ben accolto dall'aristocrazia locale, che si insediò lungo le vie principali e determinò l'eccezionale qualità scenograficamente barocca della nuova città.
La città nuova viene costruita secondo i canoni del Barocco Siciliano, con grande cura ed orientando il borgo con i punti cardinali, in modo da avere una perfetta illuminazione per le facciate dei palazzi. L'effetto è quasi scenografico, e magnifica è la vista al tramonto quando il sole arrossato conferisce una calda tinta a pastello alle facciate delle chiese e delle case.
La visita ha inizio dalla via principale della città Corso Vittorio Emanuele, che inizia dalla Porta Reale e viene esaltato da belle piazze lungo il suo percorso. Si parte da Piazza Immacolata con la notevole chiesa di San Francesco e una serie di edifici pittoreschi. Da notare le belle grate in ferro alle finestre. Più avanti si incontra la Piazza del municipio sulla quale si apre la magnifica Cattedrale (vidiri a foto) e il Palazzo Ducezio.
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Piazza XVI Maggio è anch'essa coordinata alla presenza di una bella chiesa, San Domenico, mentre nelle vicinanze rimane la Chiesa del Carmine. Eventualmente o per ritornare al punto di partenza si può utilizzare la strada parallela al Corso Vittorio che si chiama Via Cavour, bella adornata di palazzi armoniosi.
Appuoi cunsigghiamu d’iri ( E poi ti consiglio di andare), mi dice Andrea, Al Buco (Via Zanardelli 1, tel. 0931838142 — 15 euro) per assaggiare i deliziosi antipasti di ricotta calda con scaccia (focaccine) ai broccoli oppure al Caffè Sicilia, tempio della pasticceria di Corrado, che prepara anche cornetti ripieni di gamberi o di crema di carciofi. Sembrava ritrovarci in un posto a migliaia di chilometri dall’Italia, una località prettamente mediterranea con sapori particolari e dai mille colori accattivanti. Invece eravamo in una Sicilia per me nuova ed estremamente affascinante.
Poi devi vidiri (vedere) Maria l'infiorata che si prepara in Via Nicolaci la terza domenica di maggio. E’ uno spettacolare tappeto, continua Andrea che al solo parlarne gli si illuminano gli occhi, di fiori allestito da artisti locali. La manifestazione propone ogni anno un tema diverso: religioso mitologico, di cultura popolare. Inoltre, iniziative musicali e di intrattenimento, itinerari sacri e concerti barocchi si svolgono nelle chiese e fanno da contorno culturale all’Infiorata. Da vidiri è anche la festa di San Currau (Corrado), ultima domenica di agosto, dove alta è la devozione dei Netini al suo Santo Patrono che lo esaltano all’urlo…”E cu tuttulu cori ciamamulu evviva San Currau!!!" ...(e con tutto il cuore chiamiamolo....evviva San Corrado!!!).
Quando finisce una giornata così intensa gli occhi si riempiono di immagini e solo un leggero languorino ti fa pensare che forse è ora di cena e fu proprio quando chiesi ad Andrea se conosceva un locale mi taliò meravigliato col suo viso così espressivo, così scolpito, così barocco e mi disse: Maria ma ti sembra che non ho a Noto un locale caratteristico ppi tia (per te)? Ecco arrivammu… talia “Le Ularie”.
Un locale da favola, caratteristico nel suo ambiente particolare e tanta…tanta…professionalità nella preparazione dei singoli piatti prettamente locali. Particolarmente ricca e variegata è la cucina che grazie alla vastità del territorio, del mare e quindi alla notevole varietà di prodotti agricoli e caseari consente di preparare numerose pietanze tradizionali sane e gustose. Basti ricordare l’insalata di arance con gamberi e cipolla di Giarratana, purea di melanzane con tonno sott’olio, parmigiana di pesce, vellutata di ceci con crostacei, ricotta con nero di seppia ecc. E poi meravigliosamente fui attratta dal “menù degustazioni” dove con 35,00 euro ho potuto assaporare circa 10/12 portate di particolarità siciliane del giorno.. indimenticabili. Lui, Andrea mi disse che non era più nicu (ragazzo) e perciò si sarebbe limitato a scegliere le pietanze nel “menù classico”.
Distanza: Noto - Ispica: 25 chilometri
Tempo percorrenza: 40 minuti
Cena:
Le Ularie Via Salvatore la Rosa, 18 — 0931 574818
Pernottamento:
B&B . Teatro — piazza XVI Maggio 10 — 96017 Noto tel. 0931 838503
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